Il Patto Demoniaco – Il Destino dell’Agane
Dove il Friuli si fa leggenda… e abisso
Ci sono storie che non ti cerchi.
Sono loro a trovarti, come un sussurro che sale da una rovina sommersa o il riflesso impossibile di qualcosa che non dovrebbe esserci.
Il Patto Demoniaco è nato così.
Non è un racconto nato da un’idea, ma da una sensazione.
La sensazione che il Friuli, in certi luoghi, non sia solo terra, ma qualcosa di più antico.
Qualcosa che ci osserva ancora.
L’acqua che conserva la memoria
Chi conosce il Tagliamento sa che non è un fiume qualsiasi.
A tratti pare immobile, inoffensivo.
Poi cambia, scompare, riaffiora.
E nel suo andare silenzioso, custodisce storie dimenticate — o forse volutamente sepolte.
In quella corrente ho immaginato l’Agana.
Una creatura che non si mostra, ma c’è.
Un essere che promette ciò che desideri… al prezzo di ciò che sei.
Un patto, un leone, un uomo in fuga
Raniero non è un eroe.
È un uomo che fugge, da sé stesso più che dal mondo.
Nel racconto lo incontriamo quando si imbatte in un castello che non dovrebbe esistere più,
e in un patto che non può spezzare.
C’è un leone d’oro che sorveglia l’accesso a qualcosa di indicibile.
C’è una strega immortale che conosce il nome delle acque.
E c’è la scelta: restare chi sei, o diventare ciò che temi.
Una porta d'ingresso nel mio mondo narrativo
Il Patto Demoniaco non è solo un racconto.
È il primo passo dentro l’universo delle Leggende del Friuli Venezia Giulia,
una serie di storie gotiche e mitologiche ispirate ai luoghi e ai fantasmi del mio territorio.
Qui le leggende non sono semplici racconti da osteria.
Sono fili invisibili che attraversano castelli, grotte, fiumi, e anime.
Scrivere per evocare, non solo per raccontare
Questo racconto è breve.
Ma dentro c’è tutto: l’ambiguità del desiderio, il peso della scelta, la vertigine del mito.
E anche un po’ di me.
Se sceglierai di leggerlo, sappi che stai entrando in un mondo dove le cose non sono mai ciò che sembrano.
Nemmeno l’acqua. Nemmeno te stesso.
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—
Alessandro Santin
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